Gli attacchi hacker nel 2017 hanno coinvolto il 50% delle organizzazioni nel mondo.
Il rapporto Clusit, Associazione Italiana per la sicurezza informatica, sul primo semestre del 2017 presentato lo scorso 4 ottobre a Verona, parla chiaro: siamo di fronte all’anno peggiore di sempre.
Nel primo semestre del 2017, infatti, più del 50% delle organizzazioni in tutto il mondo ha subito almeno un attacco informatico grave e pare che tutte le aziende siano a rischio attacco hacker nel giro dei prossimi 12 mesi.
Per fare il punto della situazione, un po’ di numeri:
- Sono stati 571 gli attacchi che hanno causato gravi danni economici e in termini di reputazione e diffusione di dati sensibili, registrando un + 8,35% rispetto allo stesso periodo nel 2016.
- Nel 75% dei casi gli attacchi miravano ad estorcere denaro, ma un forte aumento (del +126%) si è registrato nel campo del cosiddetto “Cyber espionage”.
- È stato rilevato un aumento del +253% per quanto riguarda gli attacchi gravi verso i “Multiple Targets” cioè gli attacchi compiuti da un’unica forza criminale verso diversi obiettivi.
- È cresciuto del +86% l’utilizzo dei malware, che sono arrivati a ricoprire il 36% degli attacchi, il 27% di questi sono ransomware del calibro di WannaCry e NotPetya che hanno messo in scacco i sistemi informatici di mezzo mondo.
- Un aumento si è registrato anche negli attacchi hacker su smartphone: 7% iOS, 13% Android.
- “Phishing e il Social Engineering” hanno subito un aumento dell’ 85%.
- Podio per il settore governativo come vittima prescelta dagli hacker, con un quinto degli attacchi pari al 19%.
- In aumento gli attacchi verso l’Europa che hanno raggiunto il 19% rispetto al 16% del primo trimestre del 2016, in dimunizione invece gli attacchi verso l’America, dal 55% al 47%, e l’Asia, dal 16% al 10%.