L’eccezionale crescita di valore del bitcoin a cui stiamo assistendo in questi giorni sembra non volersi arrestare.

Il 14 agosto la criptovaluta ha sfondato per la prima volta i 4mila dollari a unità; tra ieri e oggi ha continuato ad aumentare puntando inesorabilmente verso i 4500.

Si tratta di una performance da record che ha colto tutti di sorpresa ed ha persino superato i pronostici degli esperti. Basti pensare che dall’inizio del 2017 le quotazioni della criptovaluta si sono quadruplicate e che, solo nella prima metà di agosto, si è registrato un incremento del 40% (a inizio mese viaggiava sui 3mila dollari).

A cosa è dovuto questo improvviso fermento? Deriva dalla risoluzione dell’ambiguità relativa alle future linee di sviluppo per la scalabilità del sistema. Poiché lo spazio per memorizzare le transazioni nei blocchi va esaurendosi, si sono confrontate due inconciliabili possibili soluzioni. Una, suggerita da alcuni miners, basata sull’aumento della capacità interna; l’altra riguardante una gestione alternativa dei dati dall’esterno (Segwit).

Dato che non si è raggiunto un compromesso tra le due fazioni, si è verificata una “scissione” della moneta elettronica che adesso si presenta in due valute virtuali, Bitcoin e Bitcoin “Cash”: è senza dubbio la prima a dominare il mercato con una capitalizzazione stimata circa 70 miliardi di dollari.

«È questa la vera forza del sistema virtuale – commenta Paolo Campegiani, ‎Innovation Strategist di Bit4id – È l’unico campo in cui è possibile risolvere ambiguità e conflitti con un fork e tracciare così nuove strade per infinite opportunità».

Il Giappone è il principale contributore di questa crescita vertiginosa, con il 42% della domanda. Il fatto che il valore della moneta elettronica stia aumentando e generi tale clamore a livello mondiale è un chiaro segnale della crescente fiducia nelle transazioni con valuta digitale.